Perché è così difficile considerare la tech demo di The Witcher 4 soltanto una tech demo?
Con la tech demo di The Witcher 4 si sta ripetendo un rituale già celebrato più volte in passato, che conduce in un'unica direzione.
L’Unreal Fest di Orlando si è aperto con la conferenza State of Unreal, durante cui è stata mostrata una tech demo di The Witcher 4, create come showcase delle caratteristiche dell’ultima versione del motore, la 5.6. Molti, purtroppo, l’hanno presa come una demo effettiva del gioco, tanto che si parla da più parti di “gameplay”, quando è stato chiarito in più modi e occasioni che quanto visibile nel filmato non è “actual gameplay”.
Ne abbiamo parlato nel nuovo episodio del rinato podcast Arsludicast, con Alessandro Monopoli, sviluppatore veterano attualmente al lavoro sulla serie Total War, che ha spiegato in modo molto chiaro lo scopo della demo e perché è ancora presto per parlare di come sarà il gioco.
Qualcuno però l’ha presa come una specie di ricaduta di CD Projekt Red, lo sviluppatore di The Witcher 4, nella malattia dell’hype, quella che ha portato al disastroso lancio di Cyberpunk 2077. Lo studio polacco si sarebbe rimangiato la promessa di non anticipare troppo i suoi annunci? Starebbe già costruendo l’attesa per il gioco in vista del lancio?
Ora, non è noto quali siano i termini del contratto tra Epic Games e CD Projekt (la compagnia che controlla CD Projekt Red), ma alcune cose possiamo provare a desumerle. Intanto sappiamo che CD Projekt Red ha abbandonato l’engine proprietario utilizzato fino a Cyberpunk 2077 per passare all’Unreal Engine 5. Il motivo di questa scelta è da ricercarsi principalmente nella maggiore facilità con cui si possono reperire sul mercato sviluppatori specializzati nell’utilizzo di un software così diffuso, nonché nella necessità di ridurre i costi di sviluppo tecnologico.
Detto questo, non stiamo parlando di uno studio piccolo che decide di adottare un certo motore, ma di uno degli sviluppatori più in vista e apprezzati sulla scena mondiale, capace di un recupero prodigioso, leggasi di investire efficacemente milioni di euro, dopo la figuraccia fatta con il già citato Cyberpunk 2077.
Ora, un cambio di engine per uno studio così grosso è comunque un costo esorbitante, sia in termini di licenze d’uso, sia in termini meramente operativi, per il tempo che richiede agli sviluppatori, in particolare quelli abituati a un ambiente di lavoro completamente diverso, a padroneggiarlo. Non credo quindi che sia assurdo pensare che i vertici di CD Projekt abbiano cercato un accordo con Epic Games che prevedesse un supporto più profondo allo sviluppo dei suoi nuovi titoli, in particolare a The Witcher 4, il primo a usare l’UE 5.
Ripeto: l’accordo sarà sicuramente complesso, sfaccettato e molto strutturato. Non è quindi possibile ricostruirlo nei dettagli senza avere niente in mano. Comunque sia, possiamo considerare il fatto che il gioco sia stato usato per lo showcase annuale dell’Unreal Engine come una manifestazione dello stesso, così come lo è stata la presenza sul palco di sviluppatori di CD Projekt Red. Possiamo quindi ipotizzare che preveda in qualche modo che CD Projekt collabori alla promozione dell’Unreal Engine 5, oltre che al suo sviluppo (come annunciato nel 2022, quando fu presentata la collaborazione dei due studi). Lo studio polacco occupa una posizione riservata a pochi team di sviluppo (come ad esempio The Coalition): collabora direttamente con Epic Games sul cuore dell’Unreal Engine, con aggiunte e modifiche che vengono integrate nello stesso.
Si tratta di un passaggio essenziale per capire la natura della tech demo di The Witcher 4, che aveva semplicemente uno scopo dimostrativo, con Epic Games che ha voluto sfruttare la forza della proprietà intellettuale di CDPR per spingere il suo motore e mostrarne l’evoluzione in ambito videoludico.
Cosa c’era di davvero interessante in quel video? Sinceramente è difficile dire se quella sarà la qualità finale del gioco su PlayStation 5 e, sinceramente, non è nemmeno interessante stabilirlo. Il filmato è stato presentato come una tech demo e come tale va interpretato, a prescindere da tutte le altre possibili considerazioni. Per la precisione, non è stato mostrato davvero ciò che sarà The Witcher 4, il cui sviluppo è ancora in corso e non sappiamo che forma potrà avere, ma ci sono state mostrate alcune caratteristiche dell’Unreal Engine 5, che presumibilmente saranno mantenute in The Witcher 4.
Ad esempio è stata mostrata la capacità dell’engine con la gestione di una folla numerosa renderizzata da grande distanza, è stato mostrato il nuovo sistema di illuminazione, ma non è stato mostrato alcun sistema di gioco definitivo. La Ciri della tech demo non combatte mai e, più in generale, interagisce in misura molto limitata con l’ambiente circostante. La sua va interpretata come una semplice sfilata, oltretutto con un modello nemmeno definitivo, visto che è stato usato quello di The Witcher 3, con delle leggere modifiche, a quanto si è appreso successivamente.
Come sempre a stupire è più lo stupore dei professionisti del settore, che ripetono di tech demo in tech demo lo stesso rituale fatto di esaltazione iniziale con fraintendimenti annessi, che potrebbero tramutarsi in reprimende quando apparirà il vero gioco e alcune cose saranno state modificate in corso di sviluppo, com’è normale che avvenga, visto che mancano ancora anni alla pubblicazione. Non sarebbe difficile nemmeno anticipare le parole che si utilizzeranno per l’occasione, anche se non credo che ce ne sia davvero bisogno.
Altro abbaglio è stato quello di aver guardato soltanto alla tech demo, senza considerare il contesto in cui è stata mostrata. Lo State of Unreal non è un evento per videogiocatori. Certo, tra i vari annunci vengono fuori anche notizie relative al mondo dei videogiochi, ma in generale si tratta di una conferenza per sviluppatori. Insomma, il materiale che viene mostrato deve parlare in primo luogo a un pubblico di professionisti, capaci di cogliere immediatamente dove si vuole andare a parare. Ad esempio Monopoli, che ha una profonda esperienza in ambito tecnico, ha individuato tutte nel video di The Witcher 4 tutte le novità introdotte nell’ultima versione dell’Unreal Engine 5, senza bisogno che gli fossero illustrate. Il motivo è più semplice di quello che possa sembrare: uno sviluppatore sa quali sono i problemi dell’engine che utilizza regolarmente, quindi, in occasioni del genere, chi produce il software tende a mostrargli le soluzioni trovate per superarli.
In questo caso ci viene in aiuto anche il comunicato ufficiale della tech demo, che spiega con una certa precisione cosa è stato mostrato, ricordandoci anche che: “da quando è stata annunciata la partnership strategica nel 2022, CD PROJEKT RED ha collaborato con Epic Games per sviluppare nuovi strumenti e per migliorare le funzionalità esistenti di Unreal Engine 5, con l’obiettivo di ampliare le capacità di sviluppo degli open-world e creare degli strumenti solidi, che siano allineati alla filosofia di sviluppo del genere di CD PROJEKT RED. La demo, che gira su PlayStation 5 a 60 fotogrammi al secondo, mostra le capacità del motore all'interno del mondo di The Witcher 4, tra cui il nuovo Unreal Animation Framework, il rendering della vegetazione tramite Nanite Foliage, la tecnologia MetaHuman con scalabilità di folle tramite Mass AI, e molto altro. Gli strumenti presentati sono in fase di sviluppo, test e verranno infine resi disponibili a tutti gli sviluppatori che usano Unreal Engine, a partire dal rilascio di oggi di Unreal Engine 5.6. Questo aiuterà altri studi a creare ambienti open-world credibili e immersivi, in grado di offrire prestazioni a 60 FPS senza compromettere la qualità — anche su ampia scala. Anche se la presentazione è stata eseguita su una console PlayStation, le funzionalità e la tecnologia saranno supportate su tutte le piattaforme su cui il gioco verrà lanciato.”
Come avete potuto leggere, si parla di strumenti, non di gameplay (come ho già specificato), tanto che il comunicato prosegue spiegando le varie novità citate: “L'Unreal Animation Framework consente movimenti realistici dei personaggi in scene affollate. FastGeo Streaming, sviluppato in collaborazione con Epic Games, permette il caricamento rapido e fluido degli ambienti. Nanite Foliage riempie foreste e campi con dettagli densi senza compromettere le prestazioni. Il sistema Mass gestisce grandi folle dinamiche con facilità, mentre ML Deformer aggiunge tocchi realistici e sottili alle animazioni dei personaggi — fino al movimento dei muscoli.”
Nel comunicato si parla poco o nulla del gioco, di cui viene spiegato soltanto che è ambientata nella regione di Kovir, mai visitata nella serie.
Tornando all’evento e dimenticandosi per un attimo del filmato, c’è da considerare anche che quando gli sviluppatori di CD Projekt Red sono stati chiamati a parlare, non hanno detto niente sul gioco, ma hanno spiegato il lavoro fatto sull’Unreal Engine 5. Visti tutti questi elementi, parlare di “gameplay” e pensare che ci sia stato mostrato il gioco vero e proprio non è semplicemente malizia?
CD Projekt Red ha spiegato che quanto visto non è il gioco vero e proprio, Epic Games anche, lo hanno fatto scrivere da tutte le parti, e allora perché qualcuno vuole vedercelo lo stesso? E perché, facendolo, lancia accuse verso lo sviluppatore? L’importante sarebbe di capire che non ci sono sviluppatori cattivi che vogliono ingannare il povero videogiocatore, ma solo gente che sta facendo il suo lavoro. Nel caso, il lavoro è quello di promuovere un engine che si sta utilizzando ad altissimi livelli e che si sta collaborando a sviluppare.
Basterebbe guardare le cose per quello che sono, chiamandole con il loro nome, per evitare certi fraintendimenti. Certo, così verrebbe meno la possibilità di scandalizzarsi e di dire “ve l’avevo detto”, che in effetti è tutto ciò che molti ricercano in questi casi. Un po’ come se costruissero l’attesa per la loro futura indignazione.
Posso dire la mia, da madre di videogiocatori adolescenti? Loro sempre entusiasti, mi coinvolgono nella visione di queste anteprime, io, diplomatica, sorrido e accolgo. Non è che io sia proprio a digiuno, ho chiuso anch'io il maggiordomo di Lara Croft nel frigorifero, e Silent Hill è straordinario, ho amato Red Dead Redemption (soprattutto il 2), ma non solo. Però, ammetto che guardando l'anteprima di The Witcher 4 mi sono subito fatta una domanda: perché non fanno dei film, invece di videogiochi? Tanto la grafica ormai è quella. Lo so, mi direte voi giocatori che giocarla è diversa. Forse perché sono partita dai romanzi di Sapkowski, una delle saghe più sopravvalutate di sempre, sarà per questo che sono ostile? Mah, comunque ho detto la mia, scusate.